articolo Volpi Bruno - Archivio Famiglia Volpi

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... e nel 1968... la passione diventa impresa famigliare

“Esercizio dell'arte fotografica”. Le parole scritte nell'autorizzazione rilasciata dalla Questura di Milano nell'aprile del 1968 a Bruno Volpi rappresentano la sintesi più riuscita di una Storia che dura ormai da oltre cinquant'anni. Un Viaggio nel mondo della fotografia già iniziato in realtà durante la seconda guerra mondiale dove, da prigioniero in Germania, Bruno si salverà anche grazie alla capacità di scattare le fotografie ai soldati tedeschi usando le loro macchine. Mezzo secolo di passione in un percorso che ha visto coinvolgere la moglie Marisa e i figli Mario, Giuliano ed Emanuele in quella che è stata molto di più che una “ditta famigliare” e che è diventata, scatto dopo scatto, un'esperienza creativa iniziata a Seveso, luogo della radice della Famiglia Volpi.
Il 1968 è denso di avvenimenti. Il 4 aprile a Memphis viene assassinato Martin Luther King, mentre a Parigi, il 13 maggio, 800.000 persone sfilano contro la società tradizionale, dando l'avvio al “Maggio Francese”. Due tra i tantissimi eventi di un anno indimenticabile. E che vede, nella sua dimensione più intima e locale, l'avvio ufficiale di un'Avventura unica. E che prosegue nel 2018 grazie al lavoro e alla passione di Emanuele nei locali di via Trento Trieste a Baruccana. Cinquant'anni fatti di trasformazione anche nel mondo della fotografia ma che ha visto la Famiglia Volpi essere sempre al passo con i tempi, aggiornandosi per rispondere ai nuovi bisogni della contemporaneità. Senza mai dimenticare la Memoria. Uno dei frutti più preziosi dell'attività è, infatti, l'archivio delle immagini scattate durante i faticosi anni della diossina. Migliaia di fotografie realizzate da Bruno, Mario, Giuliano ed Emanuele tra la metà degli anni '70 e la metà degli anni '80 che oggi sono a disposizione di tutta la Comunità. Il filosofo Franco Bolelli sostiene che “oggi noi viviamo dentro l'istante ma istantaneità e approfondimento devono andare insieme”, soprattutto nell'era degli smartphone dove in tempo reale si hanno a disposizione migliaia di informazioni, comprese le immagini che aumentano esponenzialmente vista la potenza dei nuovi strumenti. La stessa pubblicità ormai ne evidenzia sempre di più le capacità di fare fotografie e video, perché lo smartphone, nel pensiero comune, deve essere una macchina fotografica. O una videocamera. E in questa rapidissima evoluzione “l'arte fotografica” della Famiglia Volpi è stata capace di evolversi senza perdere la propria abilità creativa. Cercando nuove vie per implementare l'energia che nasce da un'esperienza che compie mezzo secolo e che rende unico ed irripetibile ogni singolo scatto. Dove si vede ancora la differenza. Che è Arte. Oggi, come cinquanta anni fa.
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